venerdì 29 marzo 2013

OLIO CORPO SETOSO AL PROFUMO DI YLANG YLANG (Giovanna F.)

FORMULA
Ethylexyl stearate 35 g
Caprilico caprico trigliceride 15 g
Olio di girasole 8 g
Olio di sesamo 10 g
Olio di mandorle 20 g
Olio di jojoba 12 g
Olio essenziale ylang-ylang 15 gocce
Olio essenziale arancia dolce 5 gocce
Olio essenziale limone 5 gocce
Olio essenziale cannella 2 gocce
Olio essenziale gelsomino 3 gocce
Olio essenziale rosa 2 gocce
PROCEDIMENTO
Mescolare gli oli agli oli essenziali, trasferire in un contenitore adatto.

CREMA VISO ALL'ACIDO IALURONICO (Giovanna F.)

Per pelle mista e sensibile
FORMULA
FASE A:
Acqua distillata a 100
Glicerina vegetale 3 g
Caffeina 1 g
Carragenina 0.7 g
FASE B:
Metilglucosio sesquistearato 3 g
Cetyl palmitato 1.5 g
Alcol cetilico 0.5 g
Olio jojoba 2 g
Propylheptyl caprylate 1 g
Dicaprylyl ether 2 g
Burro di karité 2 g
Olio di macadamia 1 g
Fitosteroli 1 g
Vitamina E 1 g
FASE C:
Olio enotera 1 g
Olio perilla 1 g
Dry flo 1 g
Soluzione di sodio ialuronato all'1% 5 g
Sodio lattato 2 g
Proteine della seta 0.5 g
Allantoina 0.35 g
Fragranza "gracefruit" 0.5 g
Leucidal 2.5 g
Acido lattico per ph 5,5
PROCEDIMENTO
Sciogliere la caffeina in acqua molto calda, aggiungere la glicerina, inserire a pioggia la carragenina e lasciare reidratare lentamente, frullare a lungo con minipimer per formare il gel, quindi mettere da parte. In un'altra ciotola, pesare la fase B, mettere le 2 fasi separatamente a bagnomaria fino ad arrivare a circa 70°. Arrivati a temperatura, versare la fase B nella fase A, poco alla volta, e frullare per formare l'emulsione. Continuare a mescolare con un cucchiaino, e quando la crema e fredda aggiungere la fase C. Disperdere l'allantoina nelle proteine prima di inserirla nella crema, controllare il ph, abbassarlo a 5,5 con acido lattico e mettere il conservante.

CANDELE ALL'ARANCIO (Francesca S.)


INGREDIENTI

Cera di soia
Olio essenziale di arancio 
Spago da cucina
Contenitori di vetro

PROCEDIMENTO

Scaldare la cera di soia a bagnomaria, quando è fusa togliere dal fuoco e aggiungere l'olio essenziale all'arancio, e l'arancio biologico essiccato. Usare come stoppino un filo di spago da cucina imbevuto nella cera. Colare nel contenitore e far solidificare.

venerdì 22 marzo 2013

I SOLUBILIZZANTI

Alcune forme cosmetiche, ad esempio i gel  i tonici o i detergenti, possono richiedere l’incorporazione di ingredienti liposolubili nella fase acquosa della formula (nei quali risultano però poco solubili).
Le principali sostanze da solubilizzare sono dei funzionali lipofili ad esempio le vitamine, degli oli essenziali ecc.
Gli agenti solubilizzanti generalmente sono dei tensioattivi solubili in acqua, che al di sopra di una certa concentrazione  si organizzano in micelle, disponendosi con le catene lipofile rivolte verso l’interno e le teste idrofile verso il mezzo acquoso. A questo punto gli ingredienti liposolubili vengono incorporati all’interno delle micelle (nella parte lipofila) e vengono solubilizzati, generando una soluzione limpida e stabile.
Tra i principali agenti solubilizzanti ricordiamo i polisorbati.
Questi tensioattivi non vengono usati come tali perchè sono molto aggressivi, quindi si useranno in piccole dosi per emulsionare gli oli in differenti quantità.
Se si vuole solubilizzare pochissima quantità grassa ad esempio oli essenziali in un gel/tonico, si userà per esempio il solubol, poliglicerile 10-laurato,ecc, .
Se invece si vuole aggiungere molto più olio in un detergente, tipo in un docciaschiuma non si solubilizzerà più ma si emulsionerà, altrimenti ci vorrebbe troppo solubilizzante, (con solo poliglicerile 10-laurato o solubol se ne dovrebbe mettere tantissimo), allora si potranno usare ad esempio il poliglicerile 3-oleato e il poliglicerile 4-caprato. ecc.
Quando si prepara (sempre a parte) il mix di olio-emulsionanti valutare il colore: se il mix è perfettamente trasparente non c'è sufficiente emulsionante, quando si opacizza anche solo vagamente va bene.
Mettere in una ciotola grassi ed emulsionanti e mescolare; se l'emulsione sbianca va bene, se si vedono le goccioline di olio, aumentare leggermente il solubilizzante, mescolare e versare nel composto.

POLIGLICERILE-3 OLEATE (Nome commerciale: Isolan go 33 ) 
EMULSIONANTE LIPOFILO PER DETERGENTI A/0 HLB 5-6
Serve per emulsionare oli  nei detergenti, la quantità varia a seconda degli oli e della loro quantità.
Pge3-oleate si associa in accoppiata al pge-4 caprato (rapporto 1 a 2).

POLIGLICERILE-4 CAPRATO (Nome commerciale: Tegosoft PC 41) 
SOLUBILIZZANTE/EMULSIONANTE IDROFILO HLB 14
Per detergenti, saponi liquidi e oli da bagno.
E' trasparente, incolore e denso come il miele.
Si associa in accoppiata a pg3 oleate (rapporto 2 a 1).

Fino a 5-6% di olio in un tonico o gel:
poliglicerile 3-oleato (0.5%)
poliglicerile 10-laurato (0,25%)

Fino a 8-10% di olio in un bagnoschiuma:
poliglicerile 3-oleato (1%)
poliglicerile 4-caprato (2%) o 10-laurato

Eventualmente se serve aumentare le percentuali poco per volta. 

POLIGLICERILE10-LAURATO 
SOLUBILIZZANTE/TENSIOATTIVO/EMULSIONANTE IDROFILO OLIO IN ACQUA HLB 15
Serve per disperdere oli essenziali e attivi oleosi in acqua, è un leggero tensioattivo infatti se si agita fa schiuma. Si usa in media al quadruplo dell'olio da solubilizzare quindi 4 g per solubilizzare 1 g di olio.
E' usato nelle preparazioni acquose per disperdere oli essenziali o nutrienti a base oleosa lasciando intatta la trasparenza, quindi tonici, acque struccanti, emulsioni dopobarba, può disperdere degli oli essenziali in un deodorante liquido, o un profumo leggerissimo a base acquosa.
Per emulsioni di creme O/A si associa  spesso con ewocream, o al 3% in accoppiata con poliglicerile3 oleate (rapporto 2 a 1).

BIOSOLV (Nome commerciale)
(Caprylyl/Capryl Wheat Bran/Straw Glycosides; Aqua; Fusel Wheat Bran/Straw Glycosides; Polyglyceryl-5 Oleate; Sodium Cocoyl Glutamate; Glyceryl Caprylate)
Biosolv è un prodotto di nuova generazione, una miscela di solubilizzante realizzata al 100% con materie prime naturali.
E' possibile solubilizzare in acqua o sistemi acquosi profumi, oli essenziali e altre sostanze lipofile ottenendo soluzioni trasparenti.
La sua indipendenza dal Ph lo rende adatto a differenti applicazioni cosmetiche, sebbene il range di ph ideale, piuttosto ampio, è compreso nell’intervallo 4,5 – 7,5.
Di facile uso, lavora a temperatura ambiente
Il rapporto mix di oli e solubilizzante è 1:2,5.

SOLUBOL (Nome commerciale)
(Glicerina, Cocos nucifera, Lecitina, Maltodestrina, Acacia, Tocoferolo, Acido ascorbico, Rosmarinus officinalis ).
Un prodotto naturale, il Solubol è una disperdere in modo uniforme olio essenziale in acqua / idrosol.  Ha un aroma molto delicato che non sembra influenzare l'aroma della miscela.
Si usa in media al quadruplo dell'olio da solubilizzare quindi 4 g per solubilizzare 1 g di olio.
E' usato nelle preparazioni acquose per disperdere oli essenziali o nutrienti a base oleosa lasciando intatta la trasparenza, quindi tonici, acque struccanti, emulsioni dopobarba, può disperdere degli oli essenziali in un deodorante liquido, o un profumo leggerissimo a base acquosa.
Aggiungere al composto almeno 20 ml di acqua.

Tratto dal forum di Lola.

COME SI USANO GLI EMULSIONANTI


Gli emulsionanti possono essere classificati in auto-emulsionanti, lipofili o idrofili per realizzare emulsioni a caldo e a freddo in modi differenti (acqua in olio, olio in acqua ecc).

Gli autoemulsionanti hanno una frazione lipofila e una idrofila quindi si possono usare da soli senza bisogno di accoppiarli ad altri.
Gli emulsionanti lipofili  vanno a formare la fase esterna delle emulsioni A/O, quelli idrofili vanno a stabilizzare delle emulsioni di tipo O/A (al contrario di quelli lipofili).
I co-emulsionanti invece possono entrare nelle emulsioni per rinforzare la funzione dell'emulsionante primario così da migliorare la texture dei preparati ed aumentare la stabilità delle formulazioni.
Non tutti gli emulsionanti sono abbastanza potenti alcuni lo sono meno; in generale non si esagera con la fase grassa (mai sopra il 25%) e si usano alla percentuale consigliata.
La forza emulsionante è data dal valore dell'HLB.
Ogni emulsionante è caratterizzato da un certo rapporto tra gruppi idrofili (che amano l'acqua e si legano ad essa) e gruppi lipofili (che si legano all'olio) e che può essere spostato più verso il lipofilo o più verso l'idrofilo: questo valore viene misurato, e si chiama HLB (hydrophylic-lipophylic balance).
L'HLB non fornisce il dato della forza emulsionante, ecco perchè a parità di HLB alcuni emulsionanti funzionano meglio e si usano a più basse percentuali).
Le formule più a rischio di separazione (quelle contenenti polveri o acidi ad esempio) conviene farle con emulsionanti  potenti.
Controllare la percentuale d'uso e l'HLB per vedere se si ha bisogno di lipofilo di contrasto.

L'HLB varia da 0 a 20.

Si ottengono emulsioni stabili A/O con un HLB totale tra 2 e 6
si ottengono emulsioni stabili O/A con HLB totale tra l'8 e il 16
si ottengono solubilizzazioni trasparenti con HLB sopra il 13

PER EMULSIONI O/A:(HLB 8-15)
PER EMULSIONI A/O:(HLB 3-8)

- Gli emulsionanti a caldo in genere sono solido e vanno scaldati. 
La formula ha tre fasi, l'emulsionante va nella fase grassa.
Nella formula oltre ad esso si possono inserire tutte le sostanze che devono essere scaldate, i burri e le cere ecc. Quando si è raffreddato è finita la sua funzione emulsionante: se per ipotesi viene frullato a freddo con acqua ed olio non emulsionerà.
Se l'HLB dell'emulsionante è alto ha bisogno di un coemulsionante lipofilo (cetil palmitato, alcool cetilico, ecc.) a meno che non sia un autoemulsionante e ce l'abbia già dentro.
Normalmente gli autoemulsionanti fanno tanta scia bianca, molto di più dei mix che si possono fare con poco co-emulsionate pipofilo e un emulsionante idrofilo.
Alcuni addensano di più, altri meno, in generale, più alta è la percentuale consigliata più addensano proprio perchè sono cere, e le cere addensano.

- Gli emulsionanti a freddo sono quelli liquidi e di norma non vanno scaldati e non addensano molto. 
La formula ha tipicamente due fasi, non serve scaldare quindi bisogna evitare i burri e tutte le sostanze che devono essere sciolte). Se l'emulsionante a caldo ha finito la sua funzione emulsionante quando la crema è fredda, quello a freddo continua a svolgere la sua azione emulsionante: se ha abbastanza olio da tenerlo impegnato farà il suo lavoro e basta, ma se si sbagliano le dosi e se ne mette di più di quello che serve, è possibile che emulsioni anche i grassi superficiali della pelle, rendendola più permeabile e in definitiva disidratandola, seccandola.
Si possono inserire grosse quantità di ingredienti termolabili, le vitamine, gli oli vegetali sensibili. Normalmente non addensano, e se lo fanno comunque la crema rimane leggera e anche meno nutriente ed idratante di un'analoga fatta con emulsionanti cerosi a caldo.
Anche qui ci si deve preoccupare dell'HLB: unire ad una buona quantità di emulsionante idrofilo un pochino di lipofilo di contrasto farà sicuramente riuscire meglio l'emulsione.
Se una crema a caldo per qualche ragione non si emulsiona sarà l'aggiunta di un emulsionante a freddo (eccezionale in questi casi Abil care 85) che potrà salvarla.

RIASSUNTO:
 
PER EMULSIONI O/A:
Emulsionanti 5-7 % (HLB 8-15)
Fattori di consistenza 1-5%
Fase oleosa: creme medie corpo 20-25 %, creme medie viso 8-10%
Umettanti 3-5%
Modificatore reologico idrofilo 0,1-1% (gelificante)
Principi attivi liposolubili 1-5%
Principi attivi idrosolubili 1-5%
Acqua a 100
Conservante

PER EMULSIONI A/O:
Emulsionanti 3-10%  (HLB 3-6)
Cere 1-10%
Fase oleosa 5-60%
Principi attivi liposolubili 1-5%
Principi attivi idrosolubili 1-5%
Umettanti  3-10%
Acqua  a 100
Conservante

VARI TIPI DI EMULSIONANTI

EMULSIONANTI E CO-EMULSIONANTI A CALDO
CETEARYL ALCOHOL  (ALCOL CETILSTEARILICO) 
CO-EMULSIONANTE, FATTORE DI CONSISTENZA LIPOFILO, EMOLLIENTE ACQUA IN OLIO/OLIO IN ACQUA HLB 4.7
Consistenza cerosa, più untuoso, meno facile a spezzarsi dell'alcool cetilico; ha un tocco leggermente più grasso. Trova impiego come co-emulsionante soprattutto nei prodotti per capelli.
Conferisce viscosità al prodotto senza appesantirlo e ne migliora la scorrevolezza e la stendibilità sulla pelle.
La sua consistenza cerosa aiuta a rendere più asciutta la texture di emulsioni caratterizzate da un’elevata percentuale di fase oleosa.
DOSAGGIO: In emulsioni fluide si utilizza in percentuali basse 1-2%. In emulsioni più viscose si può arrivare anche al 5%, da introdurre fase oleosa a caldo insieme all'emulsionante primario scelto.
Non va rancido.
Lozioni: 0,5%.
Creme per la pelle grassa: 1-1,5%.
Creme per la pelle normale: 1,5-2%.
Creme per la pelle secca: 2-3%.
Emulsionante creme vegetali e Base: fino al 2%.
Per stabilizzare balsami per capelli: 1 - 3%.

CETEARYL ALCOHOL AND CETEARYL GLUCOSIDE 
(MONTANOV 68)
EMULSIONANTE OLIO IN ACQUA HLB 10
Emulsiona anche in presenza di soli oli
DOSAGGIO: 5-6% in fase oleosa a caldo.
Sufficiente da solo, si può abbinare in fase A (acquosa) un addensante per rendere ancora più ferma l'emulsione.
La sua composizione permette di utilizzarlo da solo perchè contiene un emulsionante lipofilo ( alcohol cetilstearilico) e uno idrofilo cetaryl glucoside, quindi non è necessario usare altro.
Supporta una percentuale di grassi del 25-30%. Ha un unico difetto, come L'olivem1000, crea "scia bianca"
Per una crema molto bianca e densa si può utilizzare anche in questo modo : Montanov al 2,5% e Metilglucosio sequistearato all'1,5% con una percentuale di grassi al 15%. In questo modo fa meno scia.

CETEARYL ALCOHOL AND POLYSORBATE 60
(CERA EMULSIONANTE NR.1, POLAWAX)
AUTO-EMULSIONANTE OLIO IN ACQUA HLB 4,5-4,7 HLB 14,9
Permette emulsioni stabili senza la necessità di co-emulsionante o stabilizzante.
DOSAGGIO : da 2 a 10% da introdurre fase oleosa a caldo.
Da solo, alla dose di 6 al 10%
In combinazione con un co-emulsionante, esempio alcool cetilico, per addensare e arricchire la trama, con lecitina di soia, per texture ricche, ma più fluide, morbide e setose al tatto, molto emollienti.

CETEARYL OLIVATE, SORBITAN OLIVATE 
(OLIVEM 1000)
AUTO-EMULSIONANTE, OLIO IN ACQUA HLB 8-9
Permette emulsioni stabili senza la necessità di co-emulsionante o stabilizzante.
DOSAGGIO : 5-10% da introdurre fase oleosa a caldo.
A basse dosi (2-5%), in associazione con un co-emulsionante o con l'aggiunta di un agente gelificante (0,2-0,3%) in fase acquosa.

CETEARYL WHEAT STRAW GLYCOSIDES CETEARYL ALCOHOL
(CERA EMULSIONANTE NR. 2) 
AUTO-EMULSIONANTE OLIO IN ACQUA HLB 10,5
DOSAGGIO: da 2 a 6%  da introdurre fase oleosa a caldo.
In combinazione con un co-emulsionante, come l'alcol cetilico ecc. o con lecitina di soia per texture ricche, ma piuttosto fluide, morbide e setose al tatto. Può anche essere utilizzato nei prodotti anidri come unguenti o come co-emulsionante in creme o lozioni.

CETYL ALCOHOL (ALCOOL CETILICO) 
CO-EMULSIONANTE LIPOFILO/FATTORE DI CONSISTENZA HLB 5
Co-emulsionante lipofilo ed addensante (secondariamente).
Si usa in accoppiata con emulsionanti idrofili.
Trova impiego come co-emulsionante, soprattutto nei prodotti per capelli (balsami).
La sua consistenza cerosa aiuta rendere più asciutta la texture di emulsioni caratterizzate da un’elevata percentuale di fase oleosa.
DOSAGGIO: In emulsioni fluide si utilizza in percentuali basse 1-2%, in emulsioni più viscose si può arrivare anche al 5% da introdurre fase oleosa a caldo.

CETYL PALMITATE (CETIL PALMITATO)
FATTORE DI CONSISTENZA LIPOFILO/EMOLLIENTE HLB 9
Si caratterizza per il tocco asciutto e per la capacità di migliorare la texture e la stabilità delle emulsioni.
DOSAGGIO: da 1 a 5% da introdurre in fase oleosa a caldo insieme all'emulsionante.
In dose bassa, non fa la classica scia bianca nella crema (naturalmente dipende dalla percentuale d'uso e dalla formula) ed è abbinabile a qualsiasi emulsionante.
Si usa in particolar modo per dare consistenza all'1%. Superando tale soglia si formerà una scia bianca nel prodotto finito. Se però si intende formulare una crema struccante, l'effetto scia bianca è utile (esteticamente). Non secca quanto il cetilico ed ha un tocco più morbido.
Per sostituire il cetyl palmitato si può mettere l'alcol cetilico.
Il cetilico è un fattore di consistenza lipofilo, ma lo è anche il cetilstearilico. Quindi si possono inserire entrambi nella formulazione, ed avere la consistenza (più o meno) del cetil palmitato. Oppure, si può mettere la cera bellina al posto del cetil palmitato.
La consistenza finale del prodotto si vede dopo 2-3 giorni (anche di più).

GLICERIL MONOSTEARATO (SE )
FATTORE DI CONSISTENZA LIPOFILO, AUTO-EMULSIONANTE, OLIO IN ACQUA/ACQUA IN OLIO HLB 4.5
Considerato un emulsionante da a/o. Abbinandoci qualcosa ad hb più alto si possono fare delle o/a.
Ha la prima parte molto piccola rispetto alla seconda per cui è un emulsionante lipofilo, cioè adatto per una emulsione in cui l'acqua è dispersa in goccioline entro la fase lipidica grassa.
Viceversa, se lo si usa in emulsioni in cui la fase esterna (quella che disperde le goccioline) è l'acqua, allora è usato come emulsionante di contrasto ad uno che ha la parte affine all'acqua molto maggiore rispetto a lui.
DOSAGGIO: 1 a 10% in base alla consistenza che si vuole ottenere, con percentuali basse avremo creme più fluide, con percentuali alte creme più dense, da introdurre fase oleosa a caldo.
Il prodotto può essere utilizzato in accoppiata con un'emulsionante maggiormente idrofilo (con elevati valori di HLB) per ottenere un HLB maggiore.
Creme: 5 g glicerilmonostearato, 2 g cetyl palmitato, o cetilico.
Lozioni: 2/3 g glicerilmonostearato, 2 gr cetyl palmitato, o cetilico.
Il Glycerylmonostearato è incompatibile con l'urea, l'ossido di zinco e biossido di titanio.
L'allantoina deve essere usata al massimo allo 0,5%.

GLYCERYL STEARATE (VE)
CO-EMULSIONANTE LIPOFILO OLIO IN ACQUA HLB 3.8.
Questo coemulsionante si utilizza in combinazione con altri coemulsionanti (sodium stearoyl lactylate, alcol cetilico, ecc.) per ottenere una vasta gamma di texture, variando la quantità relativa di questi due co-emulsionanti.
Viene impiegato come emulsionante, emolliente, stabilizzante e fattore di consistenza.
DOSAGGIO: da 1 a 5%  da introdurre in fase oleosa a caldo, in combinazione con l'emulsionante idrofilo da introdurre in fase acquosa.
È anche usato come addensante con altri emulsionanti (Olivem1000, cere emulsionante nr.1 e nr.2 ecc.).
Lozioni: 1-1,5%.
Creme per la pelle grassa: 1,5-2%.
Creme per la pelle normale: 2-2,5%.
Creme per la pelle secca: 2,5-3%.

GLYCERYL STEARATE, GLYCERYL STEARATE CITRATE 
(LAMECREME HT)
AUTO-EMULSIONANTE, OLIO IN ACQUA/ACQUA IN OLIO HLB 3.8 HLB 12
Particolarmente adatto per creme notte e creme un po' più grasse.
E' più stabile ad un ph più basico.
DOSAGGIO: 5 a 10% in fase oleosa a caldo.
Permette emulsioni stabili senza la necessità di co-emulsionante o stabilizzante.
Per una crema più densa si può accoppiare ad altri emulsionanti :
5% di Lamecreme + 3% di cetyl palmitato e 1% di cetilico.

GLYCERYL STEARATE, POTASSIUM STEARATE
(CERA EMULSIONANTE NR. 3)
AUTO-EMULSIONANTE OLIO IN ACQUA
Permette emulsioni stabili senza la necessità di co-emulsionante o stabilizzante.
DOSAGGIO : 3-8% da introdurre fase oleosa a caldo.
In combinazione con un co-emulsionante:  5 g glyceryl stearate, potassium stearate, 2 g cetyl palmitato, o cetilico.
Questa cera emulsionante è incompatibile con l'acido citrico, quindi per modificare il ph delle preparazioni è assolutamente necessario utilizzare l'acido lattico.

HYDROGENATED PALM GLYCERIDE (TEGOMULS HT)
EMULSIONANTE OLIO IN ACQUA
E' particolarmente adatto per le creme per il viso per pelle grassa. Con addensanti adeguati, come il burro di karitè, si possono anche fare creme molto protettive per la notte.
DOSAGGIO: da 2 al 15% da introdurre in fase oleosa a caldo.
Emulsioni stabili a ph 7. Non adatto ad ambiente acido (ad esempio associato ad aloe vera).

METHYLGLUCOSIO DISTEARATE (TEGO® CARE 450)
EMULSIONANTE OLIO IN ACQUA
DOSAGGIO:
Dal 2 al 3% per le lozioni, fase oleosa (a caldo) dal 15 al 25%.
Al 3% per le creme, fase oleosa (a caldo) del 20-40%.
Di solito, l'aggiunta di alcole cetilico o stearilico non è necessaria.

METHYLGLUCOSIO SESQUISTEARATE (EMULSAN II HT, TEGO CARE PS, CG MGS)
EMULSIONANTE IDROFILO ACQUA IN OLIO/OLIO IN ACQUA HLB 6.6
Si utilizza per emulsioni acqua in olio, che contengono più acqua del grasso. Pertanto, è adatto anche per creme per il viso. Si può usare anche olio in acqua se l'olio è maggiore.
DOSAGGIO: 2% al 4% per le creme e dal 2% al 3% per le lozioni, da introdurre in fase oleosa a caldo.
Si usa in coppia con un coemulsionante, l'alcol cetilico al 2%.
La percentuale ideale per una buona crema è: cetilico al 2%, metilglucosio al 3%.
Per una crema più densa si può alzare il cetilico al 3%, ma c'è poi il rischio della scia bianca.
E' consigliabile addensare molto bene la fase acquosa piuttosto che alzare il cetilico.

POTASSIUM LAUROYL WHEAT AMINOACIDS, PALM GLYCERIDES, CAPRYLOYL GLYCINE 
(NANOCREAM)
EMULSIONANTE OLIO IN ACQUA
Emulsionante specifico per emulsioni fluide.
DOSAGGIO: da 2 a 10% a seconda della fase lipidica nell'emulsione.
Richiede basse temperature durante il metodo di lavorazione. Pesare Nanocream a temperatura ambiente, aggiungere la fase oleosa ( oli, esteri e ingredienti liposolubili) e miscelare con un cucchiaio per 10-12 minuti incorporando tutti i componenti. Scaldare fino ad ottenere una fase omogenea e limpida. Scaldare un terzo della fase acquosa e la fase oleosa+nanocream alla stessa temperatura. Aggiungere molto lentamente piccoli quantitativi di acqua nella fase oleosa fino all'ottenimento di un gel viscoso. Miscelare ancora per 5 minuti. Aggiungere gli attivi idrosolubili alla restante fase acquosa, solubilizzando gli altri componenti ( additivi, reologici, preservanti, umettanti) fino a completa dissoluzione. Aggiungere la rimanente fase acquosa e agitare per 5-6 minuti, fare attenzione che la temperatura sia la stessa fra le due fasi.

POTASSIUM OLIVOYL HYDROLYZED WHEAT PROTEIN, CETEARYL ALCOHOL, GLYCERYL OLEATE, GLYCERYL STEARATE, POTASSIUM HYDROXIDE 
(OLIVE DOUCEUR)
AUTO-EMULSIONANTE OLIO IN ACQUA
Permette emulsioni stabili senza la necessità di co-emulsionante.
DOSAGGIO: da 3 a 5% per emulsioni fluide, da 5 a 10% per creme più dense, da inserire in fase oleosa a caldo.
DOSAGGIO : da 5 a 10% (peso totale della preparazione) di introdurre fase oleosa.
E 'possibile ottenere emulsioni più fluide con il 3-5%, insieme ad uno stabilizzante (ad esempio 0,3% di gomma xantano in fase acquosa).
In combinazione con un co-emulsionante lecitina di soia, più emolliente.

POTASSIUM PALMITOYL HYDROLYZED OAT PROTEIN, BEHENYL ALCOHOL, PALM GLYCERIDES, SODIUM STEAROYL GLUTAMATE, SUCROSE PALMITATE 
(HITECREAM 3000)
EMULSIONANTE OLIO IN ACQUA
Ha il vantaggio di essere facile da formulare e da maneggiare, e di non richiedere la presenza di co-emulsionanti per ottenere una consistenza cremosa.
Indicato per emulsioni fluide, da impiegare come base make-up, creme gel per gambe pesanti, creme giorno contenenti vitamine, formulazioni solari e dopo sole.
DOSAGGIO: dal 2.5 al 10% a seconda del tipo di emulsione.
Con il 12% di grassi e 7,5% di emulsionante la crema risulta stabile, piacevole al tatto durante l'applicazione e dotata di tocco vellutato, asciutto e setoso, dona senso di freschezza e ha ottima spalmabilità.

POTASSIUM PALMYTOYL HYDROLYZED WHEAT PROTEIN, GLYCERYL STEARATE, CETEARYL ALCHOL
(PHYTOCREAM 2000)
EMULSIONANTE OLIO IN ACQUA
Compatibile con tutte le sostanze abitualmente usate in cosmesi, incompatibile con quelle cationiche.
DOSAGGIO: Dal 4 al 10% a seconda del tipo di emulsione, da inserire in fase oleosa a caldo.
Se usato a dosaggi inferiori si consiglia l'abbinamento ad un co-emulsionante.
Non superare i 60°C per evitare il deterioramento delle proteine del grano.

SODIUM STEAROYL LACTYLATE (MF)
CO-EMULSIONANTE/TENSIOATTIVO OLIO IN ACQUA HLB di 14,4
DOSAGGIO: da 1,5 a 3% in fase acquosa a caldo.
Si utilizza in associazione ad addensanti lipofili come cetyl alcohol, cetearyl alcohol (2,0-3,0%),  glyceril stearate (1,5-2,5%), myristyl myristate (2,0-2,8%) (questi in fase oleosa). Possibili creme e lozioni con AHA (acidi di frutta).
E’un buon tensioattivo dotato di discrete proprietà schiumogene, specialmente se utilizzato in associazione al decyl glucoside. Come tensioattivo è utilizzato in concentrazioni comprese tra il 10 e il 30%.
Attenzione : il MF emulsionante può causare reazioni allergiche ed è essenziale effettuare un test nel gomito nei preparati che lo contengono, attendere 24 ore (in teoria 48 ore) per osservare una reazione.
Non utilizzare con le proteine cationiche (guar).

SORBITAN OLIVATE (OLIVE PROTECTION, OLIVEM 900)
EMULSIONANTE ACQUA IN OLIO  HLB 4,3
Si utilizza come emulsionante primario in emulsioni A/O.
Adatto a cold cream, creme per neonati, e la cura per la pelle reattiva, aree fragili e secche. Le texture sono ricche e cremose, favoriscono il massaggio, lasciando un film protettivo sulla pelle.
Formazione di emulsioni ricche di olio (50-70%).
DOSAGGIO : da 5 a 10% da introdurre in fase oleosa a caldo.
E' possibile stabilizzare le emulsioni con l'aggiunta di cera (2-5%, come la cera di riso) o alcool cetilico in fase oleosa.
La texture si addenserà leggermente in h 24 dopo la preparazione.
Ha proprietà disperdenti di polveri e pigmenti.

STEARIC ACID (ACIDO STEARICO)
FATTORE DI CONSISTENZA/EMOLLIENTE ACQUA IN OLIO/OLIO IN ACQUA HLB 5.5
Viene utilizzato principalmente come fattore di consistenza, dove conferisce viscosità al prodotto senza appesantirlo e ne migliora la scorrevolezza e la stendibilità sulla pelle.
La sua consistenza cerosa aiuta a rendere più asciutta la texture di formulazioni caratterizzate da un’elevata percentuale di fase oleosa.
Si inserisce a caldo nella fase grassa dell'emulsione.
Indicato per latte detergente (2,3%), stick (10/20%), saponi (15 gr circa su 500 grammi di olio) candele (15/20%).


EMULSIONANTI E CO-EMULSIONANTI A FREDDO

CAPRYLYL/CAPRYL GLUCOSIDE 
EMULSIONANTE IDROFILO PRIMARIO OLIO IN ACQUA
Può essere utilizzato come co-tensioattivo/solubilizzante/emulsionante.
E' un solubilizzante prima che un tensioattivo.
DOSAGGIO:  dal 5% al 10% in fase oleosa.
Si associa con alcol cetilico, steroli, glicerilstearato emulsionato a caldo.
Funge anche da emulsionante a freddo, (esempio, latte corpo: ewocream 0,5 gr + caprylyl capryl glucoside 2 g).

GLYCERIN, PRUNUS AMYGDALUS DULCIS OIL, SUCROSE LAURATE, CITRUS AURANTIUM DULCIS FRUIT WATER 
(GELISUCRE, COLD EMULSIFIER)
EMULSIONANTE OLIO IN ACQUA
Emulsionante usato a freddo, (ma può essere usato anche a caldo) che lo rende ideale per gli hydrosols e oli fragili. Fornisce trame come latti  fluidi a spruzzo. Si tratta di un emulsionante molto delicato, soprattutto ben tollerato dalla pelle sensibile, conferisce inoltre proprietà idratanti. Inoltre, può essere utilizzato come solubilizzante di oli essenziali, ad esempio per fare oli da bagno.
DOSAGGIO:
5-6% gel oleoso.
6 a 10% nelle emulsioni.
20 a 60% gel oleosi.
90 a 99% per gli oli da bagno.
Da sciogliere a freddo in fase oleosa.
Si usa da solo per fare gel oleosi o come solubilizzante per  oli essenziali, in combinazione con un agente gelificante come la gomma xanthan (0,2-0,5%) in fase acquosa, stabilizza le emulsioni.
E' possibile associare a co-emulsionanti/agenti di texture esempio l'alcool cetilico, ecc.  Sarà Per rendere queste emulsioni è necessario sciogliere il co-emulsionante in fase oleosa a caldo. L'aggiunta di gomma xantano (circa il 0,3%) nella fase acquosa è sempre consigliata.
Per texture più spesse, è possibile aumentare la percentuale di xantano (fino al 0,5-1%), ma la texture  ottenuta sarà sgradevole. In generale, l'emulsionante utilizzato Gélisucre è più adatto alla produzione di texture fluida.
Non sopporta pH estremi, quindi da usare con pH compreso tra 4,5 e 8.
Evitare di utilizzare grandi quantità di acidi attività (AHA, per esempio).
Nota: non aggiungere glicerina nella formula perché il Gélisucre emulsionante contiene già più del 50%.

LECITINA DI SOYA
EMULSIONANTE/CO-EMULSIONANTE OLIO IN ACQUA/ACQUA IN OLIO HLB 4
La Lecithin viene utilizzata nella forma completamente disidratata, sotto forma di polvere facilmente dispersibile in acqua, a freddo o a caldo, in acqua o in olio.  E' un emulsionante molto ben tollerato dalla pelle sensibile, soprattutto secca e disidratata, ha buone proprietà idratanti, riduce la desquamazione ed aiuta a ripristinare l’elasticità cutanea. Adatta per la pelle atopica , eczema o psoriasi
Incorporata nella emulsione, aumenterà la stabilità, pur mantenendo una struttura più fluida, setosa al tatto.
DOSAGGIO: da 3 a 5% da introdurre in fase oleosa. Può essere sciolta in acqua calda o fredda.
Emulsioni a freddo : aggiungere la lecitina di soia in fase oleosa e mescolare bene per sciogliere, stabilizzare con una gomma (0,3% guar o xanthan) in fase acquosa; è difficile stabilizzare una emulsione di lecitina di soia, da sola.
Come co-emulsionante, stabilizza le emulsioni in combinazione con un altro emulsionante  (max 3% lecitina).
Emulsioni a caldo: aggiungere la lecitina di soia in fase oleosa e procedere con l'emulsione secondo la procedura consigliata per l'emulsionante primario utilizzato.
E' meglio evitare di scaldare troppo la lecitina di soia, perché, come un olio vegetale, può essere soggetto ad ossidazione. In associazione con olivem 1000, diminuisce la scia bianca.

POLYGLYCERYL-3 SORBITYL LINSEEDATE (EWOCREAM)
EMULSIONANTE LIPOFILO ACQUA IN OLIO
DOSAGGIO: 2-5%
Fluido e versatile, utile anche per lavorazioni a freddo.
Emulsioni particolarmente stabili con 3% di ewocream e 15% di oli.
Può essere usato da solo con percentuali di fase lipo dal 15 al 25% in creme A/O.
Per emulsioni O/A si associa  spesso con pge-10 laurato o pg-4 caprato o caprylyl capryl glucoside
(Esempio, latte corpo: ewocream 0,5 g + caprylyl capryl glucoside 2 g).

POLIGLICERILE10-LAURATO
SOLUBILIZZANTE/TENSIOATTIVO/EMULSIONANTE IDROFILO OLIO IN ACQUA
Serve per disperdere oli essenziali e attivi oleosi in acqua, è un leggero tensioattivo infatti se si agita fa schiuma. Per quanto riguarda le percentuali si usa in media al quadruplo dell'olio da solubilizzare quindi 4 g per solubilizzare 1 g di olio.
E' usato nelle preparazioni acquose per disperdere oli essenziali o nutrienti a base oleosa lasciando intatta la trasparenza, quindi tonici, acque struccanti, emulsioni dopobarba, può disperdere degli oli essenziali in un deodorante liquido, o un profumo leggerissimo a base acquosa.
Per emulsioni O/A si associa  spesso con ewocream, o al 3% in accoppiata con pge3 oleate (rapporto 2 a 1).

SUCROSE STEARATE  (ESTER DE SUCRE, TEGO SOFT PSE 141 G)
AUTO-EMULSIONANTE OLIO IN ACQUA HLB 6
Emulsionante usato a freddo, (può essere usato anche a caldo 40° C) che lo rende ideale per gli hydrosols e oli fragili. Molto ben tollerato dalla pelle sensibile.
Emulsioni piuttosto fluide, si può aggiungere sia in fase oleosa che acquosa, ma è raccomandato in fase lipo.
Per ottenere una emulsione a bassa temperatura:
Disperdere in fase oleosa a 40° C, mescolando continuamente per evitare grumi.
Per produrre emulsioni a caldo ( in combinazione con un co-emulsionante):
Disperdere in fase oleosa a 60-70 ° C, il gel diventa liquido e assume la forma di una crema.
DOSAGGIO : da 3 a 20% nella fase oleosa a freddo. In genere si raccomanda:
20% in combinazione con gelificante a temperatura fredda o bassa.
10% in combinazione con un co-emulsionante.
15% in combinazione con un gelificante in acqua calda.
per esempio usare in fase acquosa al 2% abbinato all'1% di cetearyl glucoside, con una fase lipo di 10-12%

mercoledì 20 marzo 2013

FONDOTINTA LIQUIDO (Daniela L.C.)

FORMULA
FASE A
Acqua distillata 46,1 g
*Carbopol ultrez21 0,3 g
Xantana 0,2 g
Glicerina vegetale 4 g
FASE B
Magnesio stearato 1 g
Diossido di titanio 12 g
Pigmento color carne 6,8 g
Caprilico caprico trigliceride 10 g
Dicaprylyl ether 2 g
Olio di riso 2 g
Tocoferolo 1 g
Burro di karitè 2 g
Burro di kokum 2 g
Burro di cacao 1 g
Alcol cetilico 1 g
Cetil palmitato 0,5 g
Metilglucosio distearato 4 g
Ecobiosolv 2,5 g
Antiranz 2 gocce
Trietilcitrato 1 g
FASE C
Cosgard 0,6 g
PROCEDIMENTO
Prendere due becker. Nel primo mettere la glicerina e la xanthan gum, nel secondo mettere il carbopol. Versare l'acqua in ciascuno un poco di acqua e mescolare per formare i gel. Tamponare il becker con il carbomer a ph 5. Una volta formati, unirli amalgamando delicatamente per non formare bolle.
Mettere da parte e pesare i grassi in un altra ciotola.
Mettere i 2 contenitori (fase A e fase B) a bagnomaria, stemperare bene le polveri in fase B dopo che i burri si sono fusi. Quando i grassi sono sciolti e la temperatura di entrambe le fasi è a circa 70 gradi,  versare lentamente la fase grassa in quella acquosa, frullando fino a formare l'emulsione. Aggiungere il cosgard e mescolare. Quando il composto è freddo trasferire in un contenitore adatto.
Il pigmento color carne, va preparato in precedenza, con ossido giallo, rosso, e ultramarine blu, schiarendo solo con biossido di titanio e non con ossido di zinco, per evitare di avere problemi con ph, senza usare filler riempitivi, che potrebbero destabilizzare l'emulsione.

FORMULA PRESA DAL FORUM DI LOLA E LEGGERMENTE MODIFICATA
*Ingrediente non eco-bio
http://lola.mondoweb.net/viewtopic.php?f=42&t=23828

PERICOLOSITA' DI ALCUNE MATERIE PRIME

Alcune persone specialmente all'inizio quando scoprono la cosmesi home-made  incuriosite e affascinate da questo mondo non sempre si rendono conto dello studio serio e approfondito che ci sta dietro.
Il formulatore, deve conoscere a fondo le sostanze che sta usando, solo così può permettersi di creare le sue formule; non si fanno MAI mix improvvisati di sostanze senza alcuno studio perchè si rischia di andare a finire all'ospedale. Non si prende alla leggera nessuna sostanza.
Ecco un elenco delle sostanze da studiare attentamente:


ACIDI E BASI
Gli acidi (acido glicolico, acido citrico, acido lattico, acido ascorbico ecc.)sono pericolosissimi se entrano in contatto con la pelle a forte concentrazione o puri, creano ustioni che possono emergere subito o dopo qualche ora. Il contatto accidentale va sempre sciacquato con abbondante acqua, e la sostanza se usata nella formula deve essere TAMPONATA  ovvero riportata a pH più sopportabili dalla pelle, con sistemi di misurazione quali cartine al tornasole affidabili, pHmetro. Per poterli tamponare si usa la soda caustica, sostanza anch'essa pericolosa da usare con cautela.
La soda caustica è una base forte, che crea gravi ustioni sulla pelle e irrita le vie respiratorie se respirata nel momento in cui viene disciolta in acqua. Quando si maneggia la soda si usa necessariamente una mascherina protettiva, la soluzione arriverà in pochi secondi a 90° e esalerà vapori velenosi, animali domestici o bambini devono stare alla larga da queste sostanze, onde evitare incidenti pericolosi, la soda non deve entrare in contatto con l'alluminio e potrebbe anche rovinare acciai inossidabili scadenti. Se non si hanno sistemi di misurazione del pH in casa (cartine al tornasole affidabili, pHmetro), o acidi per tamponarne la basicità NON usarla. La soluzione di soda è pericolosissima e se dovesse malauguratamente cadere, infilare subito dei guanti di gomma, prima di preoccuparsi di pulire mobili e/o pavimenti.
Nella manipolazione di acidi e basi concentrati (quest'ultime sono le più pericolose) indossare sempre gli occhiali, guanti e indumenti in cotone a maniche lunghe (un camice sarebbe l'ideale).
Gli acidi e basi concentrati (pH<2 o pH>12) hanno "sete" cioè tentano di diluirsi a tutti i costi. Quando arrivano sulla pelle pensano bene di utilizzare l'acqua contenuta nei tessuti per diluirsi, disidratandoli, da qui l'ustione. La reazione di idratazione è fortemente esotermica (libera calore), perciò il danno aumenta (disidratazione ulteriore, denaturazione proteine, ecc.).
Perché le basi sono più pericolose degli acidi? Perché mentre gli acidi non penetrano in profondità nella pelle (idrolizzano le proteine, formando uno strato necrotico duro che fa da barriera contro l'ulteriore penetrazione), le basi sono in grado di saponificare i grassi cutanei (esattamente come quando si fa il sapone) e di formare complessi solubili con le proteine. Ciò dà origine a uno strato necrotico soffice e gelatinoso, che permette agli ioni idrossido di penetrare più in profondità nei tessuti, causando altri danni. Quindi della serietà di un'ustione provocata da una base ci si può rendere conto anche dopo due o tre giorni!!
Nell'occhio quindi, gli acidi rimangono confinati all'epitelio corneale, mentre le basi sono in grado di penetrare fino allo stroma e all'endotelio, giungendo anche a provocare la cecità per opacizzazione della cornea.
Il danno è proporzionale alla concentrazione della sostanza, al tempo di esposizione e all'area esposta.
Perciò usare e indossare gli adeguati dispositivi di protezione individuale, e se accidentalmente arriva una goccia di base nell'occhio sciacquare con acqua fresca corrente per almeno 15 minuti e chiamare il medico al più presto; NON stropicciare l'occhio (si aumenta il danno) e NON tentare di neutralizzare la sostanza con un acido (reazione esotermica).
Quello della perdita della vista è un caso estremo, ma meglio non essere troppo disinvolti con queste sostanze. Non vogliamo fare terrorismo inutile, la soda caustica non esce da sola dal contenitore, però credo che conoscere i rischi che si corrono aiuti a lavorare in sicurezza. E' vero che spesso in casa (pulizie, ecc.) si manipolano prodotti di questo tipo senza precauzioni e va tutto bene, ma non è un buon motivo per non essere attenti e scrupolosi.

OLI ESSENZIALI: 
Sono sostanze pericolosissime per ingestione (possono portare alla morte se in dose sufficiente, ma anche causare convulsioni, epilessia, difficoltà respiratorie, aborti) fortissimi solventi e irritanti sulla pelle. Il fatto che siano naturali non vuol dire che siano sostanze senza difetti nè pericolosità, non fidarsi sempre delle scritte in etichetta senza aver dubbi sull'eventuale naturalezza del prodotto e non ritenere affidabili tutti i libri di aromaterapia che curano ogni disturbo con gli oli essenziali dall'unghia incarnita alla depressione perchè non fanno miracoli. Sciolgono letteralmente tanti tipi di plastica e vernici, sono forti inquinanti delle acque, potrebbero creare macchie della pelle che non se ne andranno più. Ogni olio essenziale ha le sue controindicazioni e le sue dosi d'uso, che bisogna assolutamente conoscere.

CONSERVANTI: 
Sono dei veri e propri veleni, solo così riescono ad uccidere i batteri. Il conservante anche se di grado alimentare è un veleno e la sua velenosità dipende strettamente dalla dose che si sta usando, ad alcune persone possono dare reazione allergica anche se altri li sopportano benissimo, alcuni conservanti sono "solventi" di alcuni tipi di plastica e di vernici, le dosi vanno accuratamente rispettate e non esistono conservanti "buoni" perchè tutti possono dare problemi.

POLVERI: 
Tutte le polveri impalpabili sono pericolose se respirate, alcune di più altre meno. Evitare quindi di andare a controllare il fondotinta minerale appena aperto il macina-caffè, quando si solleva quella polvere tipo fumo che si sparge per la casa. Per quel che riguarda le polveri sottili, tutto dipende dalla granulometria delle polveri che andate a respirare:
Dimensioni delle particelle inorganiche utilizzate in cosmetica:
Le particelle inorganiche sono delle polveri, quelle maggiormente utilizzate sono biossido di titanio, ossido di zinco, biossido di silicio (silice amorfa non quella cristallina), ossidi di ferro, ossidi di alluminio; ce ne sono anche altre ma meno utilizzate, le informazioni che seguono valgono per tutte le particelle inorganiche.
Nei cosmetici le polveri possono essere inserite micronizzate o più piccole in forma di nanoparticelle, si tratta di ordini di grandezza molto differenti e legati a queste unità di misura:
- micronizzata: l'unità di misura è il micrometro o micron, simbolo µm, corrisponde ad un millesimo di millimetro;
- nanoparticella: l'unità di misura è il nanometro o nano, simbolo nm, corrisponde ad un milionesimo di millimetro.
Ecco evidente che la dimensione micronizzata non può e non deve essere confusa con quella della nanoparticella: un micron corrisponde a 1000 nanometri, per capire le proporzioni, grosso modo, pensiamo di visualizzare una villa a due piani (micron) ed un'automobile parcheggiata davanti (nanoparticella).
Il nuovo Regolamento Cosmetici stabilisce che sono considerate nanoparticelle le polveri inorganiche da 1 a 100 nm, sono considerate micronizzate tutte quelle da 100 nm in su (da 0,1 µm in su); dal 2013 i produttori di cosmetici siano obbligati a segnalare sulla confezione del prodotto se questo contiene nanoparticelle, perchè il consumatore ne sia informato e possa fare un acquisto consapevole.
Negli ultimi anni, per i vantaggi che apportano, c'è stato un forte incremento nell'utilizzo di nanoparticelle nei cosmetici; una delle conseguenze è stato l'elevarsi della soglia di attenzione sulla sicurezza di tale utilizzo, per il dubbio che si pone che le nanoparticelle, quando spalmate sulla pelle con i cosmetici, possano essere assorbite ed entrare nell'organismo umano con conseguenze non esattamente prevedibili.
Le particelle di dimensioni micronizzate continuano, ad oggi, ad essere considerate sicure perchè non possono penetrare la pelle in modo significativo.
Istituzioni e produttori indagano con assiduità le nanoparticelle, producendo ricerche ed articoli che spesso possiamo leggere sul web e sulle riviste, specializzate e non.
Il consiglio è di porre, nella lettura, estrema attenzione alle dimensioni citate delle particelle inorganiche: l'attendibilità dell'informazione che stiamo leggendo dipende anche dalla terminologia usata, specie se all'interno del testo all'autore capitasse di confondere micronizzata con nanoparticella.
Si fa distinzione tra polveri "inalabili" (che si fermano alle vie respiratorie superiori) e polveri "respirabili" (che sono in grado di giungere agli alveoli polmonari). La normali mascherine  filtrano particelle fino a 5 micrometri, quindi non riescono a bloccare la frazione respirabile, la più pericolosa. Perciò è meglio usare dei respiratori anti-polvere.

SOSTANZE pH DIPENDENTI E INCOMPATIBILITA': 
Alcune sostanze (come l'ossido di zinco, l'allantoina, ma anche gli antociani)hanno delle reazioni al variare del pH, quindi anche se la sostanza in se è collaudatissima non vuol dire che si può mischiarla tranquillamente con altre sostanze  magari acide o basiche, il prodotto finale potrebbe essere pericoloso. Ogni sostanza ha le sue incompatibilità, bisogna conoscerla altrimenti si rischia di creare un prodotto non solo inefficace, ma anche dannoso.

ETICHETTATURA E CONTENITORI:
Non dimenticare di mettere le etichette ai contenitori, sostituirle prima che diventino illeggibili, specialmente se si mettono in frigo sostanze in contenitori destinati ad uso alimentare e che potrebbero essere confusi da qualche familiare. Non stipare le sostanze chimiche vicino a quelle per uso alimentare nello stesso armadietto, non usare bottiglie tutte uguali non facilmente riconoscibili e che possono essere in un attimo di distrazione scambiate per qualcos'altro, il rischio è finire voi o i vostri familiari all'ospedale. Usare contenitori adatti ad ogni sostanza, resistenti alle varie sostanze chimiche, attenzione se si pensa di riutilizzare qualsiasi contenitore senza averne accuratamente verificato la chiusura e il tipo di plastica di cui è composto, se è compatibile con la sostanza stoccata (vedi oli essenziali, conservanti ecc.).

ALTRE SOSTANZE:
Di norma cere, burri, emulsionanti oli ed acqua non danno problemi (di norma, ma ci sono sempre le reazioni allergiche individuali) e non hanno bisogno di precauzioni d'uso, tutto ma tutto il resto, compresi moltissimi estratti vegetali deve essere conosciuto ed usato con consapevolezza.

http://lola.mondoweb.net/viewforum.php?f=27&sid=99574d6e9e81f6b8b4e57f665e3a27fc

martedì 19 marzo 2013

ATTIVI: ELASTINA E COLLAGENE


Le rughe si formano a causa del processo di invecchiamento dell’organismo, ma anche, precocemente, in seguito a cattive abitudini.
Il motivo più diffuso della formazione delle rughe è l’eccessiva e/o inappropriata esposizione ai raggi solari, ovvero l’abbronzatura (anche attraverso l’uso di lampade abbronzanti).
Altre cause della formazione precoce di rughe sono sono una scorretta alimentazione, il fumo, le diete drastiche, un’inadeguata cura della pelle, l’abbassamento del livello di ormoni, uno stile di vita stressante, l’aria condizionata, un’eccessiva e involontaria mimica facciale e perfino la posizione della testa durante il sonno. Infine, anche fattori genetici possono influire sulla formazione delle rughe.
Quando la pelle invecchia le fibre di elastina e di collagene, componenti principali della struttura fibrosa del tessuto connettivo e indispensabili per un’adeguata tensione della pelle, diventano più deboli. La pelle perde le sue caratteristiche di tono ed elasticità, e si assiste ad una riduzione dello spessore della matrice del derma.
L'aggiunta di elastina all'interno di prodotti cosmetici non ha valenza funzionale, dal momento che il suo elevato peso molecolare ne impedisce l'assorbimento cutaneo; per questo, in preparati ad uso cosmetico si usa solitamente la forma idrolizzata, quindi scomposta nei piccoli peptidi che la compongono. Il derivato proteico risultante perde però ogni tipo di proprietà elasticizzante e l'unico effetto accertato sembra essere quello idratante e protettivo nei confronti dello strato corneo. L'elastina potenzia la sua azione in sinergia con collagene idrolizzato e/o collagene solubile. Il collagene - considerato la proteina della bellezza e della giovinezza, rappresenta oltre il 30% delle proteine contenute nell'organismo umano e il 70% delle proteine presenti nella cute. Il Collagene insieme all'elastina sono determinanti per il trofismo della cute e di tutto il tessuto connettivo. Unite, creano una retina di sostegno fra l'epidermide e il derma che richiama e cattura l'acqua nonché le sostanze lipofiliche indispensabili per mantenere l'elasticità e la tonicita della pelle.

COLLAGENE IDROLIZZATO:
SOLUBILITA': Solubile in acqua.
DOSAGGIO : 0.5-2.0%.
FUNZIONI : Tonificante, migliora la compattezza e l'elasticità cutanea.
POSSIBILI UTILIZZI : Creme e sieri antiage, antirughe, tonici.

ELASTINA IDROLIZZATA:
SOLUBILITA' : Solubile in acqua
DOSAGGIO : 0,5-2.0%.
FUNZIONI : Idratante e protettiva, migliora la compattezza e l'elasticità cutanea.
POSSIBILI UTILIZZI : Creme e sieri antiage, antirughe, tonici.

http://www.farmaciavernile.it/index.php?page=shop.product_details&flypage=flypage.tpl&product_id=1045&category_id=12&option=com_virtuemart&Itemid=65

http://www.farmaciavernile.it/index.php?page=shop.product_details&flypage=flypage.tpl&product_id=1037&category_id=12&option=com_virtuemart&Itemid=65

domenica 17 marzo 2013

TRATTAMENTO RINNOVA-PELLE (Alice T.)

Trattamento rinnova-pelle in tre fasi, ad azione detergente, levigante e idratante, attenua le piccole rughe, utile nei problemi della pelle, quale acne, pelle grassa, mista o con eccesso di sebo. Contrasta gli inestetismi, le discromie e l'ispessimento dello strato corneo.

1° MASCHERA/GEL PEELING LEVIGANTE
Acqua distillata 82,4 g
Xanthan (aromazone) 2 g
Gluconolattone (vernile) 8 g
Aha (aromazone) 5 g
Pantenolo (aromazone) 2 g
Cosgard (aromazone) 0,6 g
Acido lattico (aromazone) ph 4 
PROCEDIMENTO
Sciogliere il gluconolattone nell'acqua, aggiungere AHA, pantenolo, cosgard e mescolare. Versare tutto sulla gomma xanthan e lasciare idratare. Misurare il ph e abbassarlo a 4 con acido lattico, trasferire in un contenitore. Applicare su viso asciutto uno strato uniforme di gel, lasciare in posa per 10 minuti e risciacquare con acqua tiepida. Si consiglia di usare la maschera 2 volte a settimana. 

2° SIERO LEVIGANTE AFFINA PORI 
FASE A
Acqua distillata 80,3 g
Xanthan (aromazone) 0,3 g
Gluconolattone (vernile) 5 g
FASE B
Gelisucre (aromazone) 6 g
Vitamina E (aromazone) 0,5 g
Vitamina A (vernile) 1 g
Dry flo (vernile) 0,3 g
FASE C
Liposomi A&E (vernile) 4 g
Liposomi lpd antioxidant (vernile) 2 g
Cosgard (aromazone) 0,6 g
Acido lattico  (aromazone)  5,5
PROCEDIMENTO
Sciogliere il gluconolattone nell'acqua, aggiungere la gomma xanthan e lasciar idratare.  Mescolare a parte il gelisucre con le vitamine. Versare l'acqua gelificata nel gelisucre poco a poco, frullando fino a formare l'emulsione. Aggiungere la fase C mescolando. 
Trasferire in un contenitore. Agitare sempre prima dell'uso. Siero indicato come trattamento post-peeling.
Applicare generosamente e massaggiare per fare assorbire. Applicare se necessario una crema idratante.

3° DETERGENTE VISO  QUOTIDIANO
Acqua distillata 84,4 g
Estratto glicerico di ippocastano (vernile) 3 g
Gluconolattone (vernile) 3 g
Sodium lauroyl sarcosinate (vernile) 5 g
Pantenolo (aromazone) 2 g
Cosgard (aromazone) 0,6 g
Acido lattico (aromazone) ph 5,5
Olio essenziale tra tree 5 gocce
PROCEDIMENTO
Sciogliere il gluconolattone nell'acqua, aggiungere il resto degli ingredienti e mescolare, abbassare il ph a 5 e trasferire in un contenitore foamer. Indicato per la detersione della pelle mista/grassa. Da usare quotidianamente come mantenimento del trattamento.

"FALSI D'AUTORE" GEL IGIENIZZANTE MANI - EQUILIBRA (Maria Elena, Karin e Manuela)

FORMULA
Acqua distillata 52 g
Glicerina vegetale 2 g
Xanthan gum 1 g
Soluzione di sodio ialuronato all'1%  2 g
Gel aloe vera 3 g
Alcool 95° (per liquori) 40 g
Olio essenziale alla menta qualche goccia
PROCEDIMENTO
Idratare la xantana con acqua e glicerina. Mettere gli oli essenziali nell'alcol, aggiungerli al gel e mescolare, incorporare il sodio ialuronato e gel di aloe. Mescolare bene,  volendo si può aggiungere un po' di colorante alimentare a piacimento (una goccia o due).

OMBRETTI (Monia G.)

FORMULA PER BASE 
0,5 g diossido di titanio
0,4 g talco
0,2 g amido di maranta
0,1 g magnesio stearato
PROCEDIMENTO
Unire le polveri e mescolare bene, aggiungere i vari ossidi per ottenere le basi colorate opache e le miche per quelle brillanti, fino ad ottenere i colori desiderati. Trasferire nei contenitori.
Consigli: usare una base sulla palpebra, scuotere sempre leggermente il pennello nel suo contenitore per liberarlo dall'eccesso di polvere. 
In genere i colori opachi e chiari si utilizzano come base e sotto l'arcata sopraccigliare per illuminare e "aprire" l’occhio. Sulla palpebra mobile si applicano i colori medio e si delineano le palpebra, superiori e inferiori, con il colore più scuro.


http://www.mineraliberi.it/fillers.html

MASCHERA/GEL LEVIGANTE ALLE PERLE DI JOJOBA (Alice T.)

Maschera/gommage in gel per un viso setoso e luminoso, le perle di jojoba rimuovono le cellule morte e le impurità, la niacinamide è particolarmente indicata per pelli acneiche date le sue eccezionali proprietà antinfiammatorie e lenitive, favorisce la produzione del collagene e delle ceramidi; l'estratto di avena possiede proprietà disarrossanti e la centella proprietà cicatrizzanti e riepitelizzanti.
FORMULA
Gel di xanthan 85,4 g
Niacinamide 3 g
Tintura di avena 3 g
Tintura di centella 3 g
Perle di jojoba 5 g
Cosgard 0,6 g
Acido lattico ph 5
Olio essenziale tea tree 3 gocce
Olio essenziale salvia 5 gocce
PROCEDIMENTO
Preparare un gel con la gomma xanthan, aggiungere il resto degli ingredienti e trasferire in un contenitore.
Applicare uno strato generoso sul viso escludendo il contorno occhi e bocca. Lasciare agire 15 minuti quindi risciacquare il viso con acqua tiepida, con un leggero massaggio.

venerdì 15 marzo 2013

CLASSIFICAZIONE E PROPRIETA' DEI TENSIOATTIVI

I tensioattivi si dividono in 4 categorie:
Anionici, Non ionici, Anfoteri e Cationici:

TENSIOATTIVI ANIONICI:
Sono i tensioattivi principali che lavano nei detergenti, non vanno d'accordo con i cationici.  La porzione idrofila è caricata negativamente (anione).

SODIUM LAURETH SULFATE (SLES)
Dosaggio: fino al 30%
Tensioattivo anionico, primario, non ecobio appartenente alla categoria degli alchil solfati. Ha una buona forza lavante e - se utilizzato da solo - è piuttosto aggressivo sulla pelle. Ha anche un buon potere bagnante (si diffonde bene a contatto con la cute e l'acqua) ed è decisamente schiumogeno. Nei detergenti, addensa in presenza di sale (1 g circa).
E’ un tensioattivo economico, si presenta sotto forma di liquido viscoso di colore leggermente giallo, solubile anche in acqua dura. Possiede un’ottima capacità schiumogena e detergente.
E’ caratterizzato da un potere irritante elevato che aumenta con la concentrazione.
E’ abbastanza aggressivo, ma si può inattivare questa aggressività mettendoci una dose pari ad 1/3 di betaina per questo nella formula il sale va messo in quantità minore del tensioattivo anfotero. L’uso prolungato di prodotti contenenti SLES provoca l’essiccamento della pelle e dei capelli ed alterazione del film idrolipidico. E’ consigliabile associarlo sempre a tensioattivi maggiormente eudermici, come le betaine o tensioattivi lipoproteici, che ne riducono l’aggressività.
SODIUM LAUROYL SARCOSINATO
Dosaggio: 0-20%
Tensioattivo anionico primario o di supporto con discreto potere surgrassante, più utilizzato nei detergenti ecobio. Addensa a ph 5 e quindi va modificato il ph del detergente di conseguenza facendo attenzione però a non andare al di sotto altrimenti poi non si riaddensa più se si prova a rialzarlo. Affinché addensi, va utilizzato come tensioattivo primario e in quantità importanti. Ha un buon potere schiumogeno ed è decisamente più delicato dei tensioattivi già citati, anche se non è un granché in quanto a bagnabilità. Si presenta sotto forma di liquido limpido privo di colore solubile anche in acqua dura. Grazie al legame ammidico presenta una elevata stabilità al pH. Si caratterizza per il buon potere schiumogeno anche in presenza di elevate concentrazioni di emollienti o oli in formulazione. E' utilizzato come tensioattivo ausiliario per ridurre l’aggressività dei tensioattivi anionici maggiormente aggressivi, come lo SLES, o come primario in prodotti destinati a pelli sensibili e facilmente irritabili. E’ inoltre impiegato come tensioattivo schiumogeno nei dentifrici. E’ un ingrediente biodegradabile e sicuro. Non dà problemi di sensibilizzazione o di allergie. E’ indicato per pelli delicate come quelle dei bambini.
SODIUM COCOYL GLUTAMATE
Dosaggio: 1-10%
Tensioattivo anionico secondario debole derivante dall'acilazione dell'acido glutammico con acidi grassi ottenuti dal cocco. Appartiene alla categoria degli acil-glutammati, tensioattivi caratterizzati da un’ottima tollerabilità cutanea e buon potere detergente. Non ha un buon potere viscosizzante di sistemi tensioliti.
Viene impiegato nelle formulazioni detergenti delicate, come quelle per l’igiene intima o nei prodotti per bambini.
SODIUM LAUROYL GLUTAMATE
Dosaggio : 5%
Tensioattivo anionico delicato primario o secondario. Liquefa i detergenti quindi ha bisogno di un gelificante consistente nella fase acquosa.
Si presenta sotto forma di liquido limpido dal colore giallo chiaro solubile in acqua. Possiede un buon potere detergente e una ottima tollerabilità cutanea. Utilizzato in associazione con tensioattivi anfoteri, non ionici ed anionici, aumenta la tollerabilità cutanea dei prodotti nei quali è inserito. In formulazioni contenenti SLS e SLES migliora la qualità della schiuma donandole un aspetto ricco e cremoso.
E' utilizzato come tensioattivo ausiliario per ridurre l’aggressività dei tensioattivi anionici maggiormente aggressivi, come lo SLES, o come primario in prodotti destinati a pelli sensibili e facilmente irritabili. E’ un ingrediente biodegradabile e sicuro. Non dà problemi di sensibilizzazione o di allergie. E’ indicato per pelli delicate come quelle dei bambini. L’unico limite, se impiegato come tenside principale,  è di tipo tecnologico e consiste nella difficoltà di viscosizzazione del sistema in cui viene inserito. Per ottenere un miglior effetto viscosizzante portare il ph attorno a 5.0-5,5.
SODIUM COCOPOLYGLUCOSE TARTRATE E CITRATE
Tensioattivi anionici brevettati di ultima generazione, sintetizzati esclusivamente da molecole di origine biologica, sono altamente biocompatibili e biodegradabili. Questi composti, classificati come non irritanti, mostrano, in test comparativi di irritabilità oculare, indici di compatibilità anche 100 volte superiori rispetto a tensioattivi convenzionali. Fanno una schiuma morbida. Non aiutano ad addensare il detergente anzi tendono a liquefare.
SODIUM LAURYL SULFOACETATE (SLSA)
Dosaggio: 5-20%
Tensioattivo anionico in polvere non aggressivo con un buon potere schiumogeno e lavante.
Buona formazione di schiuma ed eccellente viscosità. Questo prodotto versatile, è ottimo per l'uso di detergenti in polvere, sali da bagno, shampoo crema e paste, bombe da bagno e creme detergenti.  Produce una schiuma ricca e abbondante e stabile, anche in acqua dura e in presenza di olio vegetale. Ottimo per la miscelazione in fizzies bagno, altrimenti noto come "bombe da bagno", a causa dell'azione effervescenza causato dalla reazione citrico-bicarbonato. Solubile in acqua calda o fredda, insolubile in olio.
Liquido schiumogeno: da 1 a 5%. Creme doccia: 4-8%. Solido o in polvere.
SODIUM COCOYL ISETHIONATE (SCI)
E' un tensioattivo anionico derivato da olio di cocco, in polvere. Molto ben tollerato dalla pelle, viene utilizzato per ammorbidire le formule shampoo solidi fornendo una ricca schiuma cremosa. Solubile in acqua calda, insolubile in olio, dal 5 a 70%.
SODIUM COCO SULFATE
Dosaggio: 10-90%
E' un tensioattivo anionico derivato dall'olio di cocco, presentato in forma solida (vermicelli). Viene utilizzato per creare shampoo solidi. La sua schiuma eccellente lo rende molto piacevole da usare e permette l'incorporazione di oli vegetali o burri nelle formule. Solubile in acqua calda.
SODIUM COCOYL HYDROLIZED WHEAT PROTEIN
Dosaggio: 5-20%
Tensioattivo anionico funzionale lipoproteico derivato da cocco e proteine del grano, in particolare è un prodotto di condensazione degli acidi grassi del cocco con idrolizzato di proteine di frumento, in forma di sale sodico. Essendo un tensioattivo non irritante trova applicazione in formulazioni molto delicate, riduce l'aggressività dei tensioattivi tradizionali, ha un buon potere schiumogeno sia in acque dolci che dure, si usa in miscela con altri tensioattivi e in sostituzione di quelli analoghi basati su proteine animali. E' compatibile con tutte le sostanze anioniche e non ioniche abitualmente impiegate nei detergenti.


***********************************************************************************************************************************************************

TENSIOATTIVI NON IONICI:
Considerati come AUSILIARI DI DETERGENZA non hanno carica elettrica. Sono poco irritanti e non particolarmente schiumogeni. Migliorano l’atto lavante. Accentuano effetto bagnante. Sostengono la schiuma. Solubilizzano più velocemente lo sporco. Aumentano la tollerabilità della pelle verso il tensioattivo di base.

CAPRYLYL CAPRYL GLUCOSIDE
Dosaggio: dal 5 al 10%, la dose ottimale corrisponde al 25% della dose del tensioattivo primario.
Tensioattivo non ionico delicato secondario dalla spiccata proprietà solubilizzante di derivazione naturale che si presenta come un liquido opaco e viscoso di colore giallo pallido. È solubile in acqua e compatibile con gli altri tensioattivi (anionici, cationici e non ionici). Possiede un elevato potere schiumogeno, con buone proprietà detergenti e bagnanti. È stabile in ambiente acido e a pH fortemente basici. E’ facilmente biodegradabile.
Viene impiegato principalmente nei prodotti per l’igiene personale, come shampoo, bagnoschiuma, detergenti intimi, saponi, in particolare in formulazioni per pelli delicate e nei detergenti fortemente alcalini, per la sua stabilità a pH basico. Impiegato in associazione con tensioattivi primari ne riduce l’aggressività e l’indice di irritazione cutanea. Può essere impiegato come emulsionante idrofilo primario in  emulsioni O/A, in associazione ad altri emulsionanti non ionici, come  l’alcol cetilico e il glicerilstearato. In prodotti detergenti viene generalmente utilizzato
DECYL GLUCOSIDE
Dosaggio: seconda del suo utilizzo come tensioattivo primario o secondario si impiega generalmente a concentrazioni comprese fra 2 e 15%.
Decyl Glucoside è un tensioattivo non ionico primario o secondario di origine vegetale. E’ solubile in acqua e si presenta come un liquido viscoso giallo chiaro, privo di odore. Ha un ottimo potere schiumogeno e buona tollerabilità cutanea e oculare. E’ compatibile con tensioattivi cationici, anfoteri, anionici e con alte dosi di elettroliti. Ha un blando potere detergente e tende a ridurre la viscosità del prodotto finito. E’ altamente biodegradabile.
E'un tensioattivo particolarmente indicato per la formulazione di prodotti specifici per pelli sensibili o per l’infanzia. E' molto usato anche in ambito dermatologico, ad esempio per la formulazione di prodotti per la dermatite atopica o seborroica. Può anche essere utilizzato a concentrazioni inferiori come tensioattivo secondario per ridurre l’aggressività degli alchil solfati o di altri tensidi anionici primari presenti in formula.  Pur essendo considerata una sostanza sicura e ben tollerata, sono stati segnalati rari casi di allergia da contatto all’ingrediente in seguito alla sua applicazione.
LAURYL GLUCOSIDE
Dosaggio: 2-35%.
E' un tensioattivo secondario non ionico. Si presenta come una pasta bianca che diventa liquida scaldandola lievemente, ed ha buone proprietà viscosizzanti. Presenta ottime proprietà schiumogene e risulta estremamente delicato sulla cute. Riduce l’aggressività dei tensioattivi primari. E’ un composto biodegradabile, ottenuto da fonti rinnovabili.
Viene generalmente commercializzato sotto forma di soluzione acquosa viscosa, torbida. Non provoca irritazioni o sensibilizzazioni. E’ pertanto adatto alle pelli delicate come quelle dei bambini.
COCO-GLUCOSIDE
Dosaggio: 1-5%
Coco-Glucoside è un tensioattivo non ionico. Chimicamente, è un etere fra alcol grassi C8-16 e oligomeri del glucosio. Si presenta sotto forma di soluzione acquosa viscosa, torbida. Presenta ottime proprietà schiumogene e risulta estremamente delicato sulla cute. Riduce l’aggressività dei tensioattivi primari.
Coco-Glucoside è utilizzato come tensioattivo secondario in prodotti per la detergenza come shampoo, bagnoschiuma, detergenti liquidi viso e mani. E’ un composto biodegradabile, ottenuto da fonti rinnovabili. Completamente di origine naturale, non provoca irritazioni o sensibilizzazioni. E’ pertanto adatto alle pelli delicate come quelle dei bambini.
GLYCERYL OLEATE
Appartiene alla categoria degli emulsionanti lipofili non ionici non etossilati con HLB circa 3. Si presenta in forma di pasta bianca-gialla che si disperde in acqua ed è solubile in alcool e negli oli. Viene impiegato come emulsionante e emolliente in emulsioni A/O, normalmente in concentrazione compresa tra 4 e 6%. Una volta applicato sulla cute, è in grado di rallentare la perdita di acqua trans-epidermica formando una barriera sulla superficie della pelle. Non provoca irritazioni sulla pelle. È biodegradabile.
COCO-GLUCOSIDE & GLYCERYL OLEATE
Dosaggio 1-5% .
E' un co-tensioattivo delicato, (mix dei due citati sopra ) addolcente, noto in particolare per migliorare la tollerabilità di tensioattivi anionici. Esso viene utilizzato per fornire la viscosità e morbidezza alle miscele di tensioattivi: gel doccia, shampoo,ecc. Molto mite, con una buona tollerabilità cutanea, adatto per pelli sensibili e la pelle sensibile dei bambini, biodegradabile.

***********************************************************************************************************************************************************

TENSIOATTIVI ANFOTERI:
Con due cariche, uno positivo e uno negativo. Adattabile all’ambiente in cui si trovano, si comportano da anionici in ambiente basico, da cationici in quello acido. I più famosi sono le betaine (coco betaine, cocamidopropyl betaine) e quelli con la parola anpho al loro interno (disodium cocoanphoacetate, sodium cocoanphodiacetate). Le betaine fanno tantissima schiuma e non sono particolarmente delicate se prese da sole, ma se unite ad un anionico risultano addolcenti. Gli anfoacetati sono ottimi per i prodotti per capelli perché tendono a fissarsi un po’ al substrato che si lava, con effetti condizionanti. Maggiore affinità per la pelle. Più attenuato effetto detergente. Igiene delle mani delicate, dei capelli sottili e dei bambini, igiene intima.

BABASSUAMIDOPROPYL BETAINA
Dosaggio: 2-10%
Tensioattivo anfotero secondario con potere antistatico utile nei prodotti per i capelli. La caratteristica principale è quella di ridurre l’aggressività dei tensioattivi primari, in particolare di alchilsolfati e alchileteresolfati.
Migliora la qualità della schiuma rendendola più fine, cremosa e più stabile. E' ecologico, sia nel suo processo di produzione che per la sua biodegradabilità.
COCO BETAINA
Dosaggio: 3-10%
Coco Betaine è un tensioattivo anfotero secondario derivato dagli acidi grassi dell’olio di cocco e dalla betaina. Si presenta sotto forma di liquido di colore giallo chiaro solubile in acqua e dall’odore caratteristico. Ha proprietà viscosizzanti , migliora la struttura della schiuma che risulta più fine e cremosa. Riduce l’aggressività dei tensioattivi anionici primari.
E’ compatibile con tensioattivi anionici, cationici e non ionici. A seconda del pH può presentare carica positiva, negativa o entrambe. Nella forma carica positivamente può avere effetti batteriostatici. Stabile in ampi range di pH, è un composto biodegradabile. Contiene un residuo di NaCl elevato. Può dare problemi di sensibilizzazione.
COCAMIDOPROPRIL BETAINA
Dosaggio: 2-10%
Cocamidopropyl Betaine è un tensioattivo anfotero secondario di origine sintetica ottenuto a partire dalla cocammide (miscela di ammidi e acidi grassi dall’olio di cocco) e dalla betaina. A seconda del pH della formulazione può presentare carica positiva, negativa o entrambe le cariche. Si presenta sotto forma di liquido trasparente di colore giallo pallido. E’ compatibile con tutti i tipi di tensioattivi (anionici, cationici, non ionici). La caratteristica principale è quella di ridurre l’aggressività dei tensioattivi primari, in particolare di alchilsolfati e alchileteresolfati.
E' un tensioattivo indicato per la formulazione di tutti i prodotti per la detergenza, anche di quelli specifici per pelli sensibili e delicate. Come tutti i tensioattivi anfoteri, in virtù della presenza dell’ammonio quaternario, Cocamidopropyl Betaine possiede proprietà condizionanti nei confronti del capello. Ha un basso indice di irritazione ed è considerato un ingrediente sicuro.
SODIUM COCOAMPHOACETATE 
Dosaggio: 4-5%
Tensioattivo secondario ecobio di tipo anfotero, simile a un betainico  addirittura più delicato di quest'ultimo e più condizionante nel senso sostantivante ( in comparazione con un betainico appesantisce anche di più il capello). E' delicato diminuisce con la sua presenza l'aggressività dello sles. Risulta delicato sulla cute, aumenta anche l'azione della schiumatura di prodotti come creme da barba, schiuma saponi e mousse. E' compatibile con anionici, cationici e non ionici. Non è irritante, da solo non fa particolarmente schiuma.

***********************************************************************************************************************************************************

TENSIOATTIVI CATIONICI:
Sono i tensioattivi da balsamo per capelli. Non detergenti. Diselettrizzanti. Condizionanti. Non vanno d'accordo con gli anionici.  La porzione idrofila è caricata positivamente (cationi).

ESTERQUAT 
Dosaggio: 4-8%  a seconda della viscosità finale desiderata.
Tensioattivo condizionante per capelli, materia prima cosmetica per balsami. In formula solida, sotto forma di perle di colore bianco giallognolo ha un odore caratteristico, è insolubile in acqua, fonde a 53-57° C e ha una SAL di 28.
BEHENTRIMONIUM CLHORIDE
Dosaggio: 1-10%
Tensioattivo condizionante per capelli, materia prima cosmetica per balsami densi e funzionali, con un effetto più delicato ma più efficace del suo "collega" cetrimonium. Non eco-bio; è in perline solide. Viene sempre aggiunto nella fase ove è presente l'emulsionante (spesso il cetilico)e poi dopo aver scaldato (70-75 c°) la fase acquosa e la fase emulsionante si inserisce quest'ultima nella fase A. Viene usato in  shampoo condizionanti. Impacchi per capelli, balsami per capelli, creme e lozioni per mani e corpo.

CARRAGENINE


Categoria ingrediente: Gelificante - Stabilizzante
INCI: Chondrus Crispus
Sinonimi: Carrageenan
Da 0,1 a 2%

Con il termine Chondrus Crispus, noto anche come muschio d’Irlanda, si identificano una serie di polisaccaridi lineari ricavati dalle alghe rosse appartenenti alla famiglia delle Rhodophylaceae. Le carragenine si presentano sotto forma di polvere bianco-avorio che a contatto con l’acqua si solvata formando un gel. Chimicamente la catena zuccherina è costituita da monomeri di D-galattosio e gruppi solfato. Se ne riconoscono tre tipi principali: kappa, iota e lambda, che si differenziano sostanzialmente per la capacità viscosizzante. Sono compatibili con sostanze anioniche e non ioniche e presentano elevata stabilità in ampi range di pH.
Le carragenine sono impiegate in campo cosmetico come viscosizzanti e stabilizzanti di emulsioni e sistemi tensioattivi. Si utilizzano in concentrazioni comprese tra lo 0,1 e il 2% a seconda del loro impiego come stabilizzanti o gelificanti della fase acquosa. Migliorano le loro performance se utilizzate in sinergia con la Xanthan Gum. Chondrus crispus è considerato un ingrediente sicuro.

http://www.my-personaltrainer.it

giovedì 14 marzo 2013

BALSAMO CAPELLI "MORBIDEZZA SETOSA" (Gabriella A.)

FORMULA
FASE A
Gel ai semi di lino (molto liquido) 80 g
FASE B
Olio di jojoba 3 g
Olio di avocado 3 g
Olio di cocco 3,5 g
Esterquat 8 g
FASE C 
Olio rosa mosqueta 2,5 g
Fragranza quanto basta
Cosgard 0,6 g
Acido lattico per ph 4.5 
PROCEDIMENTO
Pesare e mettere la fase B a bagnomaria. Quando è tutto sciolto  (70°), scaldare il gel ai semi di lino nel micro-onde (a 70° circa) e versare nella fase grassa. Iniziare a frullare per formare l'emulsione; a freddo inserire la fase C e tamponare il ph a 4.5.
Indicato per un tipo di capello riccio (non leva il "crespo").

LATTATO DI SODIO

Funzioni: agente tampone, umettante, antibatterico
Doppio bollino verde sul Biodizionario di Fabrizio Zago
  • Il lattato di sodio è un sale sodico dell'acido lattico naturale, prodotto dalla fermentazione dello zucchero. E' un additivo alimentare più precisamente è un acidificante e serve a conservare il grado di freschezza del prodotto, viene regolarmente usato nell'industria dolciaria e casearia per la sua efficacia di inibire la maggior parte dei batteri patogeni (non ammazza molti batteri ma gli impedisce di crescere). Nei soggetti con intolleranza al lattosio può portare reazioni avverse ed in alcuni casi anche tossicità. 
  • Il sodio lattato viene impiegato oltre all'industria alimentare, anche nel campo della cosmesi all'interno delle formulazioni di creme, shampoo, sieri, gel bagno, saponi ecc. Appartiene al gruppo delle sostanze idratanti che preservano l'umidità propria e fisiologica della pelle, pH leggermente acido. L' acido lattico libero e il suo sale, il lattato, formano una soluzione tampone che mantiene il pH della pelle in una posizione fisiologicamente favorevole. Gli ioni del sodio lattato vengono neutralizzati dal sale o l'acido a seconda delle sostanze basiche o acide che vengono a contatto con la pelle, e il pH è tamponato in questo modo, cioè viene mantenuto stabile. 
  • Nell'industria della cosmesi il lattato di sodio si usa (in combinazione con l'acido lattico) in due funzioni: in primo luogo, essa serve come un idratante naturale e fisiologico, agente sinergico antiossidante, dall'altro come un buffer che assicura la stabilità chimica di una emulsione. Quando incorporato in una soluzione acquosa di urea (per esempio, in un emulsioni O / W), essa può decomporsi rilasciando ammoniaca e un aumento del pH. Lattato di sodio e acido lattico possono impedirne la disintegrazione. In dermatologia è pertanto utilizzato principalmente in preparazioni contenenti urea.  L'igroscopicità del lattato di sodio è pronunciata e significativamente superiore a quella del glicerolo o urea. E' reperibile puro (in polvere) o in soluzione  (liquido, chiedere in che % è la soluzione al venditore). In cosmesi si usa in soluzione al 50% e al 60% secondo la Farmacopea europea.
  • Il lattato di sodio può essere inserito nelle creme cosmetiche (al 5%, oltre può pregiudicare la stabilità delle emulsioni) ha funzione umettante, può sostituire la glicerina (senza il problema dell'appiccicosità e della moltiplicazione dell'effetto untuoso), rende la pelle morbida e soffice al tatto. Ottimo nelle creme anti-age. E' importante usare addensanti naturali come xantana e idrossietilcellulosa, il sodio lattato altera le creme addensate con copolimeri acrilati di stirene ed addensanti sintetici vari.
  • Il lattato di sodio usato nel processo di saponificazione (specialmente a caldo)  garantisce una fluidità ottimale del sapone e conferisce maggiore durezza al sapone finito, schiuma migliore e la stagionatura ridotta. Per incorporare il lattato di sodio il polvere si calcola dall'1% al 5%  dell'acqua necessaria per la soluzione caustica, sottraendolo all'acqua. Per incorporare il lattato di sodio liquido (al 60%) nelle formule di saponi, calcolare dal 1 al 5% del peso degli oli, considerando che è composto al 40% da acqua, bisogna quindi togliere il 40% del suo peso alla quantità dell' acqua.
         Esempio: al 5% per 500 g di oli, si metteranno:
         25 g di lattato di sodio
         40% x 25 g = 10 g d'acqua in meno

Nel link pubblicato in basso viene spiegato come produrre in casa il lattato di sodio a partire da acido lattico e idrossido di sodio (soda caustica), naturalmente bisogna usare delle accortezze siccome può essere molto pericoloso se maneggiato in maniera impropria.

FORMULA
10 g di lattico (90%) + 4 g NaOH (soda caustica) + 6,5 g d’acqua = sodio lattato al 60%

http://lola.mondoweb.net/viewtopic.php?f=19&t=28711